mercoledì 14 maggio 2008

I draghi cap2

Ormai la notte era quasi trascorsa e il cielo che durante le prime ore della sera era stellato si stava volgendo al brutto preannunciando una giornata piovosa. Orvir cominciava ad avere sonno "ma quando arriva il vecchio Dent ormai è quasi l'alba" disse assonnato, non fece in tempo a finire la frase che una figura ricurva con un bastone di legno, si avvicino a lui "Haa sti giovani di oggi non hanno pazienza vogliono sempre correre!" disse ridendo il vecchio pastore "era ora Dent lo sai che poi devo andare da Crok a lavorare se non sono sveglio quello mi butta nella fornace" disse seccato Orvir "naa non ti preoccupare di quello che dice Crok, can che abbaia non morde no?" rispose il vecchio ridendo coperto da quel suo mantello fatto di feltro "speriamo. comunque credo che oggi sarà una brutta giornata anche se stanotte ho visto un drago che si dirigeva sul monte"disse rassegnato il ragazzo "che sarà una brutta giornata lo credo visto il tempo come se messo, ma la cosa che mi sorprende è che hai visto un drago era da molto che nessuno di loro si muoveva dalla montagna e questo non è un bel segno. comunque vedremo da su ora corri a casa e riposati ci vediamo domani ti lascio una notte libera" disse Dent "non me lo faccio ripetere due volte grazie vecchio"cosi Orvir corse verso casa.
arrivo a casa e si sdraio sul suo letto di paglia e si addormento come un sasso e penso al drago che vide.

“Orivrrr Orivrrr accidenti a te ti vuoi svegliare ho devo prendere un ferro caldo che uso per marchiare i cavalli del vecchio Dent?” il vocione che si sentiva e che picchiava la porta quasi volesse buttarla giù era manco a dirlo di Crok venuto a svegliare Orvir non vedendolo arrivare. Orvir si sveglio di sopra salto nel sentire il casino che Crok stava facendo si alzo e vide che sua madre stava sorridendo e con voce dolce gli disse “non ti spaventare Crok fa cosi perché vuole che diventi forte e ti vuole bene, non è cattivo, un giorno ti racconterò della promessa che Crok fece a tuo padre ora va ti ho preparato qualcosa da mangiare per colazione” Orvir disse con tono incuriosito “Che promessa? Cosa centra il fatto che vuole che diventi forte io non sarò mai forte come mio padre, neanche farà cento anni “ detto questo prese il cibo che cera sul tavolo e usci.

Apri la porta e davanti a se trovo un uomo puntato con le mani hai fianchi con la faccia rossa quasi fosse un pomodoro “era ora bello addormentato lo sai che ore sono? Dai che oggi abbiamo un lavoro commissionato dal custode della città e ci vorrà anche la notte per farlo se è necessario”.

“deve essere un lavoro importante se te lo chiede il custode. E poi che tipo di promessa vi siete fatti tu e mio padre?” disse con tono interrogativo Orvir. Cork non fiato si limito ad osservare il ragazzo e si accorse che oltre a i capelli castani aveva gli stessi occhi di suo padre e anche in certi modi di fare e penso che il ragazzino si stava svegliando. Si mossero in direzione della sua officina da fabbro e maniscalco e quando furono arrivati all’interno Crok prese una pacco che portava nascosto in una sua enorme tasca lo appoggio sul suo tavolo lo scarto e “ ho! Cavolo!!!” disse Orvir vedendo di cosa si trattava “sssstt! Abbassa la voce non dobbiamo far sapere a nessuno cosa abbiamo qua, solo io il custode della città e poche persone fedeli” disse Crok “ si ma cosa ne dobbiamo fare di questa enorme scaglia di drago?”, “semplice dobbiamo creare una spada per il re dei draghi, devi sapere che stanotte un emissario del re è sceso per portare questa scaglia al custode in modo che noi possiamo forgiare una spada credo che la pace stia per finire l’ultima volta che il re ha richiesto una cosa del genere siamo finiti in guerra!” Orvir rimase pietrificato all’idea di una guerra e le parole che gli uscirono erano “ Ecco perché ieri notte ho visto un drago era sceso per portare questa scaglia” Crok lo guardò “cosa? Tu hai visto il drago che la portata? E come era di che colore era verde marrone ho giallo?” incalzo Crok “che ne so era buio e io ero mezzo addormentato ho visto solo l’ombra che volava su per le montagne” rispose il ragazzo sempre pieno di domande e mentre i due discutevano fuori comincio a piovere e l’acqua non ci mise molto ad scorrere per le strade della città di Rancor che da splendete che era con il sole con li brutto tempo sembra una città grigia e vecchia. Crok pensò che era una cosa strana che un drago si facesse vedere e visto che a loro non sfugge niente di sicuro aveva visto Orvir vicino alle mura con le pecore del pastore Dent. “dai su mettiamoci al lavoro vammi a prendere della legna ma tanta legna altrimenti se la fornace non raggiunge la temperatura adatta questa scaglia gialla non riusciremo a fonderla per poterla lavorare” detto questo Crok si mise al lavoro cominciando a disegnare il tipo di spada che doveva essere in grado di tagliare un drago in due e che oltre a quello doveva avere anche posto per tre pietre che avrebbero dato dei poteri alla spada e sarebbero state incastonate verso la fine della lavorazione. I lavoro procedeva in silenzio Orvir andava avanti e indietro con la legna e acqua e ogni tanto guardava Crok cosa stava facendo,”il fuoco non è abbastanza caldo per questa scaglia non vuole fondersi dannazione Orvir ancora legna presto!”disse esasperato “Crok sto facendo quello che posso ma ormai ho utilizatto tutta la legna che cera sul retro e anche quella che stava nel magazzino e ho le braccia che mi fanno male senza contare che è passato l’ora del pranzo da un po’ ” disse dolorante Orvir e in quel moneto si senti bussare alla porta Orvir andò ad aprire e si ritrovò un uomo vestito di verde i guanti e le scarpe erano di color marrone e il medaglione era fatto d’oro con un simbolo a forma di drago, questi erano i colori della città che simboleggiano verde per speranza marrone per saggezza giallo per forza e coraggio. Dalle sue parole uscirono”Allora Cork posso entrare ho devo stare qua a prendermi tutta l’acqua che sta cadendo sulla città?” Crok si affretto a dire “ ho si scusa Telf custode della città” Orvir penso che questa giornata era già strana di per se avendo visto un drago, una scaglia di drago e ora il custode. Telf osservo il ragazzo quasi potesse leggere la sua mente e gli rivolese alcune domande “ Sei tu il figlio di Willdor?” Orvir annui “bene vedo che sei molto loquace e dimmi con parole tue come sta tua madre Isla? È da un po’ che non la vedo” Orvir non esito e rispose con tono quasi arrabbiato “ se è un po’ che non vedi mia madre perché non la vai a trovare? Dopo la morte di mio padre nessuno è più venuto a vedere come stava e se aveva bisogno di qualcosa, se non era per Crok e il vecchio Dent non avremmo di che da mangiare questo è il ringraziamento che fate a chi avuto i padri ho i mariti che hanno combatutto per la città e per i draghi che se ne stanno la su a fare i comodi loro mentre noi facciamo la vita e tiriamo a campare?” Crok rimase stupito nel sentire quei toni quasi di sfida uscire dal ragazzo , Telf dal canto suo non si scompose più di tanto e con tono tranquillo disse “Però sei proprio degno figlio di Willdorh non ti importa di chi è più in alto di grado sempre a dire quello che pensa mi piace. E per quanto riguarda quello che hai detto hai ragione ti chiedo scusa da domani non faremo mancare niente a te ed a tua madre.” Detto questo Orvir rimase zitto e penso a quello che aveva detto prima come sia potuto uscirgli quelle parole. Ora le parole di Telf si rivolsero a Crok”dimmi vecchio mio a che punto è la forgiatura della spada? Hai qualche problema?” Cork rispose “ bè è come temevamo la mia fucina non sprigiona abbastanza calore per poter fondere la scaglia e non so cosa altro fare” Telf sospiro e disse “ speravamo che la tua fucina fosse abbastanza per poter fondere la scaglia, ma ormai credo che non ci resta che una soluzione tu e il ragazzo dovete andare da i draghi su nelle montagne.” Orvir rimase senza parole e Crok con dubbio”anche Orvir deve venire? Non credo che possa farcela ad arrivare la su è troppo pericoloso e se morisse sarebbe un duro colpo per Isla” ribatte Telf “gli ordini lo sai che non si discutono anche se siamo amici di vecchia data ma gli ordini mi sono stati dati dal re impersona e per Isla non ti preoccupare come ho promesso non gli faremo mancare niente ma i draghi vogliono anche Orvir con te non dirmi il perché ma è cosi, anche io voglio proteggere Orivr e sua madre ma non lo possiamo fare per sempre orami è ora che diventi un uomo come suo padre.” Orvir non capi cosa stesse succedendo ma solo alla idea di partire per le montagne a vedere i draghi lo esalto ma allo stesso tempo era preoccupato per sua madre chi sa cosa gli dirà quando arriverà a casa.